Frammento (XI)

XI

Sera. Tutto e altri tace
parli tu alla luna (e a me guardi) 

Frammento (X)

X

Come ogni sera
Come ogni stagione

il volto tuo ridente 
a cercar baci proteso 
                                  
come se per ogni lembo
ogni sera fosse la stessa stagione del raccolto

Frammento (LXXV)

LXXV

[Autunno] 

Mute le foglie
e il vento

Pallida la luce, pallido
il corteo 
e il sentiero, gli si fanno intorno 
gli alberi in silenzio

Umido è il cuore e i rami sono
in raccoglimento

Frammento (LXXIV)

LXXIV

Se navigassi verso di te
e non mi arrendessi
si arrenderebbe il mare
e la sua vastità 
né il tempo mi tormenterebbe
se conoscesse la mia pazienza

Frammento (LXXIII)

LXXIII

Come sul ramo la foglia
sul tuo petto dondolo battuta 
di pioggia in pioggia ad ogni ardore 

Frammento (LXXII)

LXXII

Ed io ti dico che

non fu parola questa che ti rivolsi

ma bacio 

Frammento (LXXI)

LXXI

Se il tuo respiro
scollinasse
da tutti i sensi 
da ogni parte 
sino all'incavo
della vita
e poi risalisse
dal ventre alle colline 
e di lì
al cielo?

Frammento (LXX)

LXX

Alla quieta distanza

dalla riva

alla fonda

attendo

un segnale di fuoco

di sensi accesi 

nel tuo sguardo 

Apro il cielo dalla finestra

Non è vero che i giorni sono tutti uguali, neanche quando la vita è la stessa. Per tutti esiste un giorno diverso. Il giorno della nascita. Il giorno della morte. Il giorno del primo amore. Il giorno del primo divorzio. Il mio giorno diverso è quello in cui ho cominciato a scrivere. 
Non avevo mai scritto prima. Non ricordo se in alto ci fosse il sole o la luna né cosa stessi facendo, però dovevo essere straordinariamente matura quel giorno. Ed è stato come nella stagione del raccolto. Ho preso il meglio di me. 
Un giorno ho cominciato a scrivere. Non ricordo di che umore fossi. Di che umore bisogna essere per scrivere? Agli uccelli domandereste di che umore sono quando migrano? Essi migrano perché ad un certo punto sentono di doverlo fare. Devo partire pensa l'uccello in testa. Ho spiccato il volo. Ho cominciato a scrivere. 

Apro il cielo dalla finestra. 

Ho cominciato a scrivere in autunno, sono passati due anni. Sono passate persone, nuvole, giornate, io continuo a scrivere. Penso che smetterò il giorno della mia morte. Il primo giorno che ho scritto è stato come se avessi respirato per la prima volta. Il mio primo respiro. Avevo aperto la mia finestra interiore. Poi è arrivato anche il primo sospiro il giorno che ho creduto di non sapere scrivere. Succede, quando si cambia, di non credere più alle cose vecchie ma neppure a quelle nuove.

Quando si cambia è un'altra stagione.

Ho cominciato a scrivere in autunno, sono passati due anni. È estate. Leggo soprattutto libri di poesia. Leggo libri di filosofia e il filo del mio ragionamento si è fatto più sottile e tortuoso di un pelo sull'epidermide. Sono passate persone, nuvole, giornate e tutte quelle cose della vita che normalmente tendono a passare davanti a una finestra. Il resto, se pensiamo che esista e non lo abbiamo visto, sarà sicuramente passato altrove, dove c'è un'altra finestra e una persona dietro di essa. E un altro modo di vedere e di pensare. 

Non sono molto brava a parlare di me. Sono appassionata di poesia e scrivo prevalentemente poesie. Scrivere racconti è faticoso per me. Comunque ho appena finito di scrivere un racconto breve. Questo. E parla di me. 

Come in ogni storia, c'è una morale anche in questa: se si convince di essere un verme, un dito o scava la propria buca o scrive un racconto su un viaggio fantastico al centro della terra. 

Come un verme
morì un dì, toh!

Frammento (IV)

IV

[Il sepolcro] 

Non so 
se il cielo ascolta
ma la terra sì 
e s'apre
e tutto tace

Frammento (VIII)

VIII

Apri la porta 
Sono sulla soglia 

Apri le labbra 
con me

all'unisono

S'affaccia il tuo 
al mio respiro

Siamo pronti
a cambiare ritmo


Frammento (XXI)

XXI

Dalla tavola
al letto
portiamo il pasto 


Ti piace la carne? 
io sono insaziabile

Frammento (XIV)

XIV

[A Enrico Ratti] 

                           non ti sei fermato 
              sorvolato 
Hai volato

La mia aria è piena
di lussuria 

di ossessione del volo

Torna indietro ed amami

Frammento (IX)

IX

Sorvoliamo

sul tuo passaggio

(un getto) 

Bevo

al tuo volo

di uccello, 

volato via troppo presto

Frammento (VII)

VII

Morivi
dopo avermi amato

mollissimo nel letto
come fosse domenica

quando il ventre riposa
e nella piazza

lo struscio è fermo

Frammento (XVI)

XVI

Aspettami
In alto il sole o la luna

Sulla soglia
slaccerai le mie vesti
nell'abbraccio

Stuzzicandoci
di gradino in gradino

saliremo
alla stanza. Di lì in poi

la porta sarà chiusa
E in alto il sole o la luna

Frammento (XV)

XV

Baciami
Accalorami
Dissetami poi
come la terra che vai arando

Frammento (III)

III

Tendimi una parte del tuo corpo
un approdo
per cominciare

Bacerò la tua riva
per cominciare

Frammento (XLIII)

XLIII

Vorresti allinearti a me/
e diventare di due una linea sola/

una linea spessa di piacere.

Frammento (VI)

VI

Non vorresti spingerti
un po' più in qua

e toccarmi con un labbro solo
anziché due

due sono troppi
per un primo bacio

Frammento (II)

II

Scorcia
accorcia
le parole

alle paroline
troppo allungate
sta ristretto il brodo dei preliminari

Frammento (LXIV)

LXIV

[A Patrizia Valduga]

Bella sei e hai carne di femmina./
Non hai bisogno di altro/
fuorché di me. Ed io/
ti mangio.

Frammento (LXIII)

LXIII

Ti agiti/
La prosa ti fa male/
Bevi dei versi/
della mia poesia/
bevi baci baci e ancora baci/
poi quando ti sarai calmato/
ricomincerai a parlare.

Frammento (LXII)

LXII

È successo/
di accalorarsi/
come una sera d'estate/
distesi/
come una distesa di baci.

Frammento (XLI)

XLI

E sia/
Allunghiamoci/

Esprimiamoci a pelle,/
non a parole/

Copriamoci di baci/
e scopriamoci nudi.

Frammento (XL)

XL

Più semplice è parlare/
e stringere finzioni/
per il gusto di stringere le labbra/
come stessimo amoreggiando.

Frammento (LVII)

LVII

Vorresti scendere dal mio labbro superiore?/
non reggo il tuo amore.

Frammento (LVI)

LVI

Mi piace amarti sopra la tua pelle./
Mi piace sorvolarti/
e sganciare di sensi.

Frammento (LV)

LV

accavallati/

stremati/

al culmine/

ci caliamo/

avvinghiati/

corpi e selle/

ci mettiamo

a riposo.


2018 



Frammento (LIV)

LIV

[A Henry David Thoreau]

Le voci vanno a dormire. S’alza/
la Voce del Poeta./
Al canto del gallo/
la Voce del Poeta/
avrà già cantato.

Henry David Thoreau

Frammento (LIII)

LIII

Avevamo un gran talento/
nell’amarci eppure/
ci servirono il giorno e la notte/
ci servirono il cielo e la terra/
ci servirono il Sogno e l'Incarnazione.
2018 




Frammento (LII)

LII

Ci siamo amati sopra il cielo/
come se nulla avesse più pesato/
neppure i nostri stessi corpi.


2019 


























Frammento (LI)

LI

Sciolgo definitivamente le mie dita/
dalle tue./
E’ laccio impossibile/
da stringere./

Mi domandi quand'è che ci allentammo./
Fu quando tu mi desti filo da torcere.


2019 



Frammento (L)

L

Non è che un po’ di pioggia/
sul versante delle parole./
Non è che un po’ di solitudine/
sul versante dell'anima.


2018 

Frammento (XLIX)

XLIX

[Bondage]

Legata con un filo di voce/
con voce strozzata/
ti dico <<ti voglio>>.

2018 

Frammento (XLVIII)

XLVIII

[La poetessa]

Respiro in versi.

2019 

Frammento (XLVII)

XLVII

[A Marcel Proust]

Rosa resa esperta dalle spine/
a ferire./
Rosa bella e malvagia.

Foto credit Andrea Crivellari (2017)

Frammento (XLVI)

XLVI

Versi un verso come fosse acqua irrigua/
per far spuntare un senso.

2019 




Frammento (XLV)

XLV

[A Marcel Proust]

Poiché del vivere amo la giovinezza soltanto/
perduto è del tempo della vita l’amoroso istante/

né cerco nel tempo avanzato/
di vivere come fossi amante del bel tempo andato.


Marcel Proust 





Frammento (XLIV)

XLIV

Potresti amarmi/
un solo giorno/
e come un solo giorno/
appartiene all'eternità/
amarmi un solo giorno/
eternamente?

Frammento (XLII)

XLII

Ci sarebbe un punto da cui (ri)cominciare/
ma sarà così che me ne andrò,/
senza mettere un punto/
a ciò che è stato,/
per il (dis)piacere di non separare il futuro/
dal passato.
Foto credit Alberto Lasala (2017)

Frammento (XLI)

XLI

Hai camminato
perché Dio/
ti ha separato dal verme,/
la terra/
ha ingigantito il tuo passo/
perché ti hanno chiamato figlio di Dio/
ma sul terrestre pavimento/
posto in piedi ma tenuto in basso/
il sommo e divino tetto di toccare neppure con la testa non ti è dato.


"Mai sola", Paolo Di Rosa (2016)

Frammento (XL)

XL

Ero un fiore/
e lo sono ancora./

Ero curva sulla terra
e ora son distesa./

Ero in ombra/
e lo sono ancora.

Dio mio, la mia vita/
è spuntata ed appassita naturalmente/
senza nessun divino (soprannaturale) colpo di scena.


"Antichi sentieri", Giovanni Cafarelli (2013)

Frammento (XXXIX)

XXXIX

Danzero’ per te./
Danzeranno i capelli./
Danzeranno i seni e le loro perle./
Danzeranno i fianchi./
Danzeranno le caviglie/
e i piedi sulle punte/
di piccoli capricci rossi.


Giulia Gellini (2018)