Per una Storia d'Europa. La danza macabra

Dopo alcune prove nei quattro angoli del continente, la grande Storia d'Europa si è rimessa in moto. Al tempo stesso però sperimentiamo che il senso storico di chi la governa è vicino allo zero, si aggiunga a questo un pacifismo che nasce dall'ignoranza ed ecco che l'Europa davanti a noi va gesticolando in una danza incomprensibile e macabra; essa "gioca in beatissima cecità" [F. Nietzsche] un gioco pericoloso a cavallo del presente e del futuro.
Non c'è niente di più pericoloso di un uomo o di un popolo o di una civiltà che vive una realtà non storica, avvolta da strati di perbenismo intellettuale, soffocante e dannoso per la Storia futura del continente.
Essi veramente rifiutano di vedere tre cose già in atto: 1) il conflitto ideologico, 2) il conflitto interrazziale, 3) il conflitto interreligioso. Un raggio di coscienza tranquilla si proietta dalle loro teste puntiformi ad illuminare un minuscolo futuro di integrazione e pace. Essi vedono l'arcobaleno senza il temporale. Ma i loro piccoli occhi infantili prendono eccessivamente sul serio ciò che pensano di vedere. Il futuro, infatti, non sarà questo.
Il nostro sguardo, al contrario, è storico, distingue ciò che è da ciò che non è: noi non vediamo pace, noi vediamo minacce alla pace. Nessun segno di tempi felici vediamo laggiù, nessun abbraccio, nessuna fratellanza.
La danza macabra dell'Europa terminerà nel Mediterraneo. Esattamente là dove la civiltà nacque essa è condannata a perire e grande sarà l'eco nella Storia perché il padrone di casa sarà ucciso dall'ospite al quale ha aperto la porta.
La Storia è fatta di occorrenze e di ricorrenze, di cose che accadono per la prima volta e di cose che accadono di nuovo. Ma una regola è immutata nel tempo: l'uomo una volta è conquistatore, una volta è conquistato. Non c'è trama più semplice. Una tragedia in due atti.

(pubblicato su www.atuttadestra.net)